Venezia, 24-25 marzo 2025
L’incontro è strutturato in due parti. Si apre, il 24 marzo pomeriggio, presso la Fondazione Marcianum, con un workshop aperto ai giovani ricercatori e in particolare ai dottorandi del Dottorato di interesse nazionale in Studi Religiosi, previa selezione tramite call for papers. Prosegue l’intera giornata del 25 marzo con un convegno presso la Scuola Grande di San Marco, con relatori su invito. Per i partecipanti del Dottorato di interesse nazionale in Studi Religio- si è prevista una quota d’iscrizione di 150 euro e il rilascio di un attestato.
INTRODUZIONE
Alla caduta di San Giovanni d’Acri nel 1291 in mani mamelucche seguirono intensi dibattiti in Occidente su come recuperare la Terrasanta e ripristinare un regno cristiano a Gerusalemme, a cui partecipò la stessa Venezia. Da allora, tuttavia, di crociate tradizionali, aventi come obiettivo la liberazione dei luoghi santi, non se ne fecero più, malgrado si continuasse a parlarne, a scriverne e a bandirle. Si era ormai avviata la transizione verso altri obiettivi, in particolare la sempre più minacciosa e incombente penetrazione dei turchi ottomani nell’Egeo e nei Balcani, e verso un ripensamento dell’idea stessa di crociata. Solo dopo Lepanto, la crociata avrebbe conosciuto, anche nelle sue forme rinnovate, un rapido declino. Obiettivo del convegno è ragionare su questa stagione tarda delle crociate, protrattasi sino a Lepanto e oltre, ma soprattutto analizzare la percezione che da Venezia si ebbe del fenomeno, il suo grado di interesse e adesione, oltre che sulla concezione veneziana – mutevole, opportunistica, interessata e preoccupata – di un Oriente sempre più complesso e sfuggente.
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